mercoledì 28 gennaio 2009

PROGETTO ARCHITETTONICO E DI VITA

Architettura e Psicologia


Creare simboli vivi, per le case e per l’anima

(tratto da C.Longo, P.Santillo, Architettura e Psicologia: alla ricerca dei luoghi dell’anima, in A.S.P., anno VIII, n.10, aprile 2001)

“La caratteristica generale della nostra epoca è la perdita del senso del simbolo(1)”. La progettualità vera, in architettura come nella vita di ogni persona, si ferma allorchè ci si trovi di fronte a simboli morti(2), cioè che hanno dato alla luce un significato definito.
E’ un simbolo morto un progetto architettonico che non si nutre del luogo dove esso stesso nasce, che non si evolve con l’evolversi dei bisogni intimi delle persone a cui è destinato, che è statico e ripetitivo nel suo susseguirsi di forme studiate più per ammassare cose che per accogliere persone.
E’ un simbolo morto un rapporto di coppia che non stimola più desiderio e curiosità, un lavoro che non si vive più con amore, una situazione di vita di cui non troviamo più spunti e possibilità.
Ma, come ogni persona può riattivare la spontanea tendenza alla libera espressione e sperimentazione del Sé, così in architettura si può ridare vita, forme, colori e passione a una casa, a un luogo, a un quartiere. Ogni terapeuta sa, ad esempio, che i progressi e la crescita della persona sono sovente accompagnati da bisogni profondi di ristrutturazione della propria casa o anche della propria stanza. Un colore, una disposizione diversa dei mobili, un improvviso desiderio di piante vive che possano testimoniare, all’esterno, ciò che di incredibilmente grandioso è avvenuto a livello interiore: la vita che riprende può avere il colore di una parete che vogliamo ridipingere di luce.

(1) M. Trevi, Metafore del simbolo, Raffaello Cortina ed., Milano, 1986.
(2) ibidem, pag.79.

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Questo è il mio blog più personale. Sono un ingegnere, laureato nel 1990 presso l'università degli studi di Napoli, orgoglioso dipendente della P.A., felice di poter svolgere un servizio di pubblico interesse, ed impegnato anche nella diffusione delle tematiche che più mi appassionano: difesa dei BENI COMUNI, sostenibilità, bioarchitettura, protezione civile, partecipazione democratica ed etica sociale e professionale.