domenica 22 gennaio 2017

Etica personale nell'amministrazione della cosa pubblica.

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Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi
ogni volta che la carriera diventa
idolo della vostra vita;
il sorpasso, progetto dei vostri giorni;
la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.
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(Don Tonino Bello)

Esempio 1 di Principio Etico: accettare un incarico solo se si possiede la capacità professionale (e la libertà) di svolgerlo come si deve.
Esempio 2 di Principio Etico: prima di accettare una candidatura valuta se possiedi forza e libertà per assolvere al mandato con onore.
Esempio 3 di Principio Etico:dignitosamente dimettersi se non si riesce più a svolgere in modo appropriato un incarico o un mandato elettivo.
Esempio 3 bis di Principio Etico: dimettersi, quando le cose non vanno, anche se i motivi del fallimento sono estranei alle proprie capacità.
Esempio 3 ter di Principio Etico: a maggior ragione dimettersi se si è operato indegnamente, per incompetenza o presunzione.
...
In questi giorni mi sono venuti in mente tanti nomi di persone che bene avrebbero fatto a rassegnare dignitose dimissioni, ma non meritano nemmeno una citazione. Invece mi piace rendere onore a chi, per essere coerente con i suoi valori e le sue idee, è stato prima privato della direzione del suo dipartimento all'università di Istanbul, e poi licenziato: Prof. Serdar Degirmencioglu. Altri accademici sono stati perfino arrestati per aver partecipato a dei convegni e aver confermato il loro impegno per la pace, così come tanti giornali sono stati chiusi e tanti giornalisti arrestati per aver cercato di fare il loro dovere: informare! Ho avuto l'onore di trascorrere alcuni giorni con Serdar e la sua compagna qui in Italia, di apprezzare la loro semplicità e di conoscere la loro esperienza e quella di tanti altri intellettuali turchi che non hanno esitato a scendere in campo e lottare per la libertà e la pace. Com'è triste il confronto con il nostro Paese e le sue piccole miserie e i suoi servi volontari ...

giovedì 5 gennaio 2017

CAMBIAMENTO DEL CLIMA: CATASTROFE IN CORSO - DISASTRO IN VISTA.

Da "QUALCOSA, LA' FUORI" di Bruno Arpaia.

"L'agitazione intorno al mutamento climatico ... recupera l'esercizio - disprezzato, rifiutato - di pensare al futuro: anche se, in questo caso, il futuro è pura minaccia. Rimette sul tavolo la variabile fondamentale del tempo: l'idea di finitezza. Quelli che temono la minaccia di questo cambiamento introducono il concetto di morte - l'ombra della morte - in un corpo che siamo soliti pensare come infinito: la Terra, il nostro mondo. Il timore del tempo inarrestabile svela, tra le altre cose, che l'oggi indefinito è una leggenda di scarso valore. ... La minaccia del cambiamento climatico si inscrive nello spirito dell'epoca e lo perfeziona: ci troviamo in uno di quei momenti noiosi della storia in cui nessuno ha una buona idea su cosa aspettarsi dal futuro, e allora ci dedichiamo a temerlo. Il presente è sempre scontentezza garantita; mi piacerebbe allora sapere perché certi presenti producono futuri di speranza e altri futuri di terrore. Qualcuno potrebbe leggere la storia del mondo a partire da questa dicotomia: le epoche che aspettano il loro futuro, quelle che lo guardano con paura" - pag. 91-92.

" ... in qualche modo, ricreando la realà, il cervello la inventa, anzi: la racconta, proprio come uno scrittore concepisce un romanzo e il lettore lo decifra, presentandolo poi sotto forma di narrazione al proprio Io. Che, a sua volta, è anch'esso un racconto, un'illusione elaborata dal cervello di ciascuno di noi. Un'illusione reale, ma pur sempre un'illusione. ... la nostra memoria non è che una narrazione elaborata processando i ricordi, ma è tutt'altro che un racconto obbiettivo. Quando noi raccontiamo la nostra vita, quando la ricordiamo, ... dovremmo sempre far scorrere ... la scritta: questa storia  che racconto di me stesso è solo tratta da una storia vera. Sono in larga parte io stesso un frutto della mia immaginazione" - pag. 57.

" ... e in questa attesa scoprì che esiste un limite a ogni sofferenza: quando lo si oltrepassa, anche il dolore, come la vita, è nulla, e il tuo destino fa un poco meno male" - pag. 187.

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Questo è il mio blog più personale. Sono un ingegnere, laureato nel 1990 presso l'università degli studi di Napoli, orgoglioso dipendente della P.A., felice di poter svolgere un servizio di pubblico interesse, ed impegnato anche nella diffusione delle tematiche che più mi appassionano: difesa dei BENI COMUNI, sostenibilità, bioarchitettura, protezione civile, partecipazione democratica ed etica sociale e professionale.