In vista delle prossime elezioni regionali, essendo veramente in imbarazzo, per la prima volta in vita mia, sul voto da dare, ho ripreso un bel libro che avevo letto alcuni anni fa: "Saggio sulla lucidità" di José Saramago.
Un bellissimo romanzo, certamente, molto appassionante, ma che può fornire anche una suggestiva via d'uscita a chi, come me, in questo momento, non riesce più a dare alcun credito a questi politici, o almeno a quelli che si propongono in Campania.
Non c'è una vera alternativa, non si riesce più a credere in nessuno.
La politica vera sembra essere ormai morta.
"Un paese senza nome. Una città senza nome. Delle normali elezioni amministrative. Ma qualcosa non va per il verso giusto. La gente non va al mare, non diserta i seggi. Vota, ma vota scheda bianca. Un gesto rivoluzionario, una congiura anarchica, una provocazione di gruppi estremistici?".
Niente di tutto questo: la presa di coscienza, la lucidità dei cittadini, costringe i politici di tutti gli schieramenti ad abbandonare il campo.
Questo potrebbe essere il modo di far capire ai nostri politici che siamo irrimediabimente disillusi sulla loro capacità e autorevolezza.
" ... le intenzioni di chi aveva votato scheda bianca non erano rovesciare il sistema e prendere il potere, del quale peraltro non avrebbero mai saputo cosa farsene, che se avevano votato come avevano votato era perché erano delusi e non trovavano altro modo per far capire una volta per tutte fino a che punto arrivava la delusione, ...".
L'astensione altissima alle ultime amministrative in Francia (quasi il 54% degli elettori non è andato alle urne), e quella che probabilmente avremo in Italia il 28 e 29 marzo hanno la stessa motivazione, credo.
Mi ha lasciato sgomento rileggerre, oggi, certe "coicidenze" fra il libro e la nostra attualità.
"Non avendo i cittadini di questo paese la salutare abitudine di esigere il regolare rispetto dei diritti che la Costituzione concedeva loro, era logico, anzi, era naturale che non fossero arrivati a rendersi conto che glieli avevano sospesi".
Che fare, allora?
"Votare scheda bianca è una manifestazione di cecità ... O di lucidità, disse il ministro della giustizia ... votare scheda bianca si potrebbe considerare come una manifestazione di lucidità da parte di chi l'ha fatto".
Forse, come nel romanzo di Saramago, occorre che i cittadini si ribellino a questa situazione e che, con una manifestazione eclatante, ma pacifica, della nostra indignazione, sia resa drammaticamente evidente la distanza che percepiamo fra i nostri bisogni ed il linguaggio della politica.
POST SCRIPTUM:
Alla fine, ancora una volta, sono andato a votare, ma il mio è stato un voto inutile (ho dato due preferenze ai "grillini", che non hanno raggiunto il quorum in Campania).
Meglio sarebbe stato rinforzare le fila degli "astensionisti", mai così tanti!
Quasi come in Francia, anche gli italiani hanno dato un forte segnale, soprattutto, ritengo, al PD e agli altri partiti di centro-sinistra (inutile inseguire il 3% dell'UDC di Casini, quando c'è un serbatoio di voti di quasi il 40% da ritrovare).
martedì 23 marzo 2010
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Informazioni personali
- Pierluigi Santillo
- Questo è il mio blog più personale. Sono un ingegnere, laureato nel 1990 presso l'università degli studi di Napoli, orgoglioso dipendente della P.A., felice di poter svolgere un servizio di pubblico interesse, ed impegnato anche nella diffusione delle tematiche che più mi appassionano: difesa dei BENI COMUNI, sostenibilità, bioarchitettura, protezione civile, partecipazione democratica ed etica sociale e professionale.
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