giovedì 1 ottobre 2009

GESTIONE SERVIZI PUBBLICI: ACQUA, TRASPORTI, ENERGIA, RIFIUTI FUORI DAL CONTROLLO PUBBLICO

Il Governo, con il decreto legge 25 settembre 2009, n. 135 ha modificato ancora una volta in senso negativo la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
Si tratta di un'ulteriore accellerazione nel senso della privatizzazione rispetto a quanto già fatto con la legge finanziaria dell'anno scorso all'articolo 23 bis.
Riprende quindi slancio la spinta privatizzatrice del Governo, raccogliendo i ripetuti appelli di Confindustria, perché si mettano a disposizione delle imprese i servizi pubblici locali come fonte di guadagno assicurato in tempi di crisi.
Questa modifica è diretta ad aumentare esponenzialmente la presenza dei privati nella gestione dei servizi pubblici locali, limitando per non dire impedendo l’ingresso alle SPA completamente pubbliche o a maggioranza di capitale pubblico.
E’ un attacco generalizzato ai beni comuni e ai servizi pubblici (servizi idrici, energia, trasporti, rifiuti, manutenzioni…), che dovrebbe essere respinto con una forte mobilitazione.
L’unica possibilità di conservare una gestione pubblica di quei servizi che si intendano mantenere sotto il controllo democratico, pubblico e svincolato da logiche di mercato, è la ripubblicizzazione.
Attraverso gli enti strumentali comunali e consortili, dovrebbe avvenire la riappropriazione sociale tramite la partecipazione popolare.
Alla luce di questa nuova normativa dunque, diventa indispensabile inserire negli statuti comunali la dichiarazione che l'acqua come servizio pubblico, che si vuole mantenere sotto il controllo democratico e popolare, è “privo di rilevanza economica” perché colmo di rilevanza sociale, ambientale e culturale.

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Questo è il mio blog più personale. Sono un ingegnere, laureato nel 1990 presso l'università degli studi di Napoli, orgoglioso dipendente della P.A., felice di poter svolgere un servizio di pubblico interesse, ed impegnato anche nella diffusione delle tematiche che più mi appassionano: difesa dei BENI COMUNI, sostenibilità, bioarchitettura, protezione civile, partecipazione democratica ed etica sociale e professionale.