La biodiversità sulla Terra è in serio pericolo: occorrono da 1 a 4 milioni di anni perchè una specie possa evolvere in due specie diverse, mentre una specie si estingue in 10.000 anni (ma con una tendenza alla riduzione) e, alle condizioni attuali, il tasso di estinzione è 1000 volte maggiore di quello che c'era prima della comparsa dell'uomo sulla terra.
Soprattutto negli ultimi 100 anni la perdita di biodiversità ha avuto un progressivo e drammatico aumento, e, con questo ritmo, nel 2100 si saranno estinte dal 50 all'80 % delle specie attuali.
Se si riduce la vita del pianeta, in proporzione, ad un anno solare, la data di comparsa dell'uomo "cadrebbe" il 31 dicembre, negli ultimi minuti delle ore 23 (il periodo che va da Dante ad oggi equivale a circa 4 secondi di questo intero anno).
Eppure, l'uomo è riuscito a fare così tanti danni alla vita sul pianeta come nessun altro evento dei prima, con una drammatica accellerazione con l'inizio dell'era industriale: eccessivo aumento della popolazione, deforestazione, pesca ed agricoltura intensiva, specie aliene, cambiamenti climatici, introduzione nell'ambiente di sostanze di sintesi chimica ed altri inquinanti, ...
Abbiamo dunque un'enorme responsabilità e l'ineludibile dovere di porre un freno alla estinzione delle specie.
Dal 1975 in poi, convenzioni internazionali e direttive europee hanno iniziato a porre l'attenzione su questa tematica imponendo le prime misure di tutela: istituzione di aree protette, salvaguardia dei corridoi ecologici, strumenti di pianificazione, campagne di sensibilizzazione, ...
La convenzione delle Nazioni Unite sulla bioidversità è del 1992 (Rio de Janeiro).
Nel 2001 l'Unione Europea si era impegnata ad arrestare il declino della biodiversità entro il 2010, ma, solo nel 2006 ha adottato un piano d'azione in tal senso, e ancora oggi la consapevolezza del problema da parte dei cittadini è del tutto inadeguata. L'ignoranza, o l'indifferenza, rispetto a questo problema, ancora predominano.
Dunque, dichiarando il 2010 anno della biodiversità, l'ONU ha voluto porre con forza l'attenzione delle nazioni e degli uomini sulla necessità di tutelare la bio-diversità per assicurare la vita sulla terra: i nostri approvvigionamenti alimentari e, quindi, la nostra stessa vita sono minacciati dalla perdita di biodiversità che noi stessi stiamo causando.
Ora bisogna fare una scelta: considerare la biodiversità e l'habitat come BENI COMUNI, e non più come risorse da sfruttare economicamente, capitale da valorizzare.
Lo spirito di sopravvivenza, come specie, e la responsabilità fra generazioni, una volta acquisita la consapevolezza della drammatica situazione in cui ci troviamo, deve portarci ad AGIRE per contribuire alla conservazione della biodiversità, conciliando l'economia con l'irrinunciabile protezione e conservazione dell'ambiente.
In Italia avremmo l'esigenza immediata di una legge organica in materia di biodiversità ma, purtroppo, questo governo non sembra affatto interessato a questa necessità, ed anzi sta lavorando all'ennesimo condono edilizio, che questa volta, nelle intenzioni di alcuni senatori del PdL, che hanno proposto un emendamento in Commissione Affari Costituzionali che sta esaminando il prossimo "milleproroghe", non risparmierebbe nemmeno le aree protette (includendo nel condono anche i danni ai beni ambientali e paesistici), e si accinge a votare una norma che consentirebbe di dilatare il periodo della caccia oltre i già infiniti cinque mesi previsti dalla legge attuale, oltre ad altre modifiche assolutamente contrarie anche alle direttive europee in materia, inclusa la possibilità di accciare le specie protette (lupi, orsi, ...).
E, cosa incredibile, uno dei Senatori che ha proposto l'emendamento si chiama Orsi: forse fa anche ridere (ci ha fatto una battuta anche la Littizzetto), ma invece, a me vien voglia di piangere!
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Informazioni personali
- Pierluigi Santillo
- Questo è il mio blog più personale. Sono un ingegnere, laureato nel 1990 presso l'università degli studi di Napoli, orgoglioso dipendente della P.A., felice di poter svolgere un servizio di pubblico interesse, ed impegnato anche nella diffusione delle tematiche che più mi appassionano: difesa dei BENI COMUNI, sostenibilità, bioarchitettura, protezione civile, partecipazione democratica ed etica sociale e professionale.
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